Navelli, a 750m s.l.m. e a 35 km da L’ Aquila, è il paese dalle mille finestre. Si adagia sulla collina come una piramide di case e viuzze color della pietra. La sua origine risale al periodo pre-romano, quando, nella zona sottostante l’odierno abitato, si estendeva il vicus lncerulae. Il ricordo dell’antico insediamento è conservato nel nome della Chiesa di Santa Maria in Cerulis (XI sec.), sorta sui resti di un tempio dedicato ad Ercole Giovio. Nel Medioevo, con la nascita del Castello, la popolazione si rifugiò sul vicino colle, protetta da pesanti mura. Il borgo (XII sec.), fatto di stradine, archi e piccoli palazzi, è sormontato dal Palazzo Santucci (XVII sec.). Addossata alla destra del Palazzo c’è la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, di sicure origini medioevali. Nel XVI secolo il borgo si trovava sotto il dominio dei Caracciolo. In seguito ci furono: i Gregori di Collepietro, la baronessa Tramonti, i Tomassetti di Celano e i Trasmondo. Nel XV secolo, grazie al domenicano Padre Santucci, dalla Spagna arrivò a Navelli il Crocus Sativus (lo zafferano) che qui trovò il suo ambiente ideale di crescita portando ricchezza al paese.